Luinil
e la regina dei lupi
Written
by Luinil
Il sole era sorto da poco, i raggi
oltrepassavano le foglie degli alberi, sfiorando il volto di Luinil e del suo
nuovo amico Daeron, mentre sorvolavano la Grande Foresta, era la prima volta che
la ragazza si librava in volo: era un’esperienza unica e meravigliosa. Tutto
sembrava così piccolo dall’alto, tutto pareva una piccola goccia in un immenso
oceano… allungando le braccia al cielo, la ragazza poteva percepire la vera
essenza della vita e sfiorare il breve istante dell’ebbrezza mattutina che quel
nuovo giorno le donava.
Il grifone rampante pareva viaggiare
all’unisono con lei e spiegando ancor più le sue ali, s’innalzava eminente e
maestoso.
Non molto lontano, nei monti Edemon, la
regina Luthien preparava il suo esercito di lupi ancestrali all’assedio del
Regno di Armòdia...vicino ai suoi piedi, fedele e fiero, si prostrava il lupo
bianco.
La sovrana, consapevole del suo immenso
potere, era sicura della vittoria e che ben presto Armòdia sarebbe diventata la
sua dimora, da lì avrebbe governato tutte le terre di Keldorania, espandendo
sempre più il proprio potere e dominio. A pochi passi da lei, era possibile
scorgere una figura incatenata che vinta dalle atroci sofferenze subite, aveva
il volto segnato da una cupa e indicibile sofferenza: era il cavaliere errante
Malvegil.
Man mano che Luinil si avvinava ai monti, un
freddo pungente penetrava il suo essere ed una leggera neve iniziava a scendere
lentamente quasi volesse presagire quello che sarebbe accaduto da lì a poco.
Il grifone planò su una roccia…erano giunti!
Il gelo si faceva sempre più penetrante,
Luinil osservava in silenzio l’altitudine dei monti e pensava che fra non molto
vi sarebbe stata la resa dei conti, avrebbe finalmente visto la regina e soprattutto Eldarion…questo le conferiva una pungente fitta al cuore perché,
suo malgrado, era consapevole che il suo caro cugino aveva perso l’anima per
sempre, complice il maleficio che la perfida Luthien gli aveva scagliato,
rendendolo suo eterno seguace: uno spietato lupo bianco, privo della propria
essenza umana e spirituale.
Luinil varcò, decisa, la soglia dell’impervia
ed oscura grotta, il grifone le restava accanto, guardingo e lesto nei movimenti,
pronto a difenderla.
L’ululato dei lupi s’udiva nelle vicinanze e
faceva da cornice a quell’antro buio e misterioso.
Improvvisamente, al termine della grotta, s’apriva
un ambiente sconosciuto, una enorme distesa di manto bianco ricopriva la natura
circostante, era come aver oltrepassato una realtà valicando il portale ed
entrando in un mondo sconosciuto.
L’arciera era talmente assorta nell’osservare
il paesaggio che solo successivamente s’accorse della presenza di una figura
austera che le si avvicinò con incedere imponente.
«Allora sei tu l’arciera di Caràtus, colei
che ha osato lanciarmi una sfida, volendo liberare il cavaliere errante ed
ostacolare me e il mio esercito all’avanzata verso l’assedio del Regno di
Armòdia?!» – esclamò imperiosa.
«In persona!» – rispose Luinil che, alzando
il suo sguardo fiero, incontrò i freddi occhi di Luthien.
I lupi, con un fulmineo scatto, serrarono sia
lei che il grifone, formando un cerchio concentrico ove nessuno all’interno
avrebbe potuto oltrepassare.
Bisognava riflettere immediatamente ed agire
senza esitazione alcuna.
Il grifone fece la prima mossa: spalancò le
sue possenti ali e con il suo enorme becco adunco iniziò ad intrappolare i lupi,
dilaniando le loro carni, mentre l’arciera iniziò a scagliare le frecce piumate
in veridiano, non risparmiando tutte le sue forze.
I lupi ancora più agguerriti, sferravano
attacchi cruenti, colpendo Luinil ripetute volte alla gamba sinistra che iniziò
a sanguinare. Tuttavia ella non se ne preoccupò, aveva una missione da compiere
e l’avrebbe portata fino alla fine, costi quel che costi.
Erano quasi riusciti a sbaragliare tutte le
belve feroci, quando Luthien, alzando il suo sfolgorante bastone, invocò con
voce solenne il nome di “Eldarion”!
Luinil, all’udire quel nome, si voltò di
scatto e…lo vide!
Un lupo bianco, di altezza superiore alle
altre fiere, avanzava minaccioso…era di una bellezza sconvolgente, il suo
fulgido pelo emanava un bagliore senza limiti ed i suoi occhi erano penetranti,
ma altrettanto glaciali.
“No!” – pensò la ragazza – “Lui non è più il
mio caro cugino! Non riesco a leggere la sua anima come facevo una volta. Tutto è stato distrutto dalla perfidia di
quella strega e la malvagità che sta governando il mondo, ha corrotto il suo
cuore”.
Così pensando, calde lacrime bagnarono le
gote, ma con gesto deciso, le tolse all'istante: non voleva palesare la propria
debolezza!
Mai più avrebbe mostrato la sua profonda sensibilità!
Girandosi, impugnò la spada eccelsa e si
avvicinò verso il lupo bianco, determinata a combatterlo e a liberare Malvegil
che, incantenato, emetteva sofferenti lamenti.
Frattanto il grifone che aveva fatto pasto
delle belve, affiancò la sua amica, pronto all’assalto difensivo.
La regina, con mostruoso ghigno, aprì il
palmo della mano e, raccolte tutte le sue forze malefiche, scagliò contro il torso
dell’animale un fuoco potentissimo, facendolo cadere al suolo stremato e
morente.
Luinil gettò un grido acuto ed accorse al suo
capezzale, i loro sguardi si sfiorarono, sentivano di essere uniti nella vita e
nella morte…ella posò il capo sul torace di Daeron che esalò il suo ultimo
respiro.
Fiamme di dolore e di ira percorsero il corpo
e l’animo dell’arciera la quale si alzò veemente, stringendo energica la spada:
la battaglia più importante della sua esistenza aveva inizio!
Con un agile salto andò verso Malvegil e lo
liberò dalle catene, poi si volse verso il lupo bianco e si lanciò nella lotta.
La belva la ferì numerose volte, ma non se ne preoccupò e, nonostante l’illimitata
perdita di sangue che la stava indebolendo, ella non smetteva un istante di
sferrare colpi.
Luthien li lasciò combattere poiché il suo
astuto obiettivo era quello di assalire il Regno di Armòdia, sapeva che fin
quando Luinil fosse impegnata nello scontro, lei avrebbe potuto agire
indisturbata. Chiamò il suo secondo esercito, di gran lunga superiore in forza
e malvagità rispetto al precedente: gli orchi neri! Ed insieme a loro, intraprese
il viaggio verso il Regno di Armòdia che ben presto, era certa, sarebbe stato
completamente sotto il suo giogo.
Luinil era all’estremo delle forze, stava
quasi per cedere, quando improvvisamente il suo amuleto, emanò una luce blu,
calda ed intensa, la luce era talmente forte che il lupo per un istante, ne
rimase abbagliato.
La giovane puntò la spada verso il cuore dell’animale,
ma…gli occhi la bloccarono: erano gli occhi di suo cugino Eldarion!
La spada cadde a terra ed il lupo,
approfittando di quell’attimo di debolezza, ferì la ragazza che cadde esanime.
S’udì un suono in lontananza, era il richiamo
della regina, e la belva, lesta, corse via per raggiungerla, lasciando l’arciera
a terra.
Malvegil le si avvicinò, cercando di prestarle
soccorso.
Scendeva ormai la notte…Luinil alzò lo
sguardo al cielo…non nevicava più, il vento aveva portato via con sé le fredde
e grigie nubi, ora dominavano imperiose le stelle insieme alla luna la cui
fioca luce sfiorava docilmente il suo pallido volto…
Con la mente ripercorreva tutti i momenti
belli della sua esistenza, le persone a lei care, suo nonno,suo cugino,
il suo amico grifone…il suo spirito era con loro!
L’amuleto “Azzurra felicità” splendeva più che
mai, pulsando ritmicamente insieme al suo “debole e forte” cuore…
Malvegil sollevò delicatamente il capo della
donna, pensando che doveva assolutamente salvarla…mentre il manto dell’oscurità
iniziava lentamente ad avvolgerla…
Avvincente scontro, chissà cosa accadrà al Regno...
RispondiEliminaChissà...
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