Storia di un abitante del Regno: III parte.


Luinil e la regina dei lupi


Written by Luinil

Il sole era sorto da poco, i raggi oltrepassavano le foglie degli alberi, sfiorando il volto di Luinil e del suo nuovo amico Daeron, mentre sorvolavano la Grande Foresta, era la prima volta che la ragazza si librava in volo: era un’esperienza unica e meravigliosa. Tutto sembrava così piccolo dall’alto, tutto pareva una piccola goccia in un immenso oceano… allungando le braccia al cielo, la ragazza poteva percepire la vera essenza della vita e sfiorare il breve istante dell’ebbrezza mattutina che quel nuovo giorno le donava.
Il grifone rampante pareva viaggiare all’unisono con lei e spiegando ancor più le sue ali, s’innalzava eminente e maestoso.
Non molto lontano, nei monti Edemon, la regina Luthien preparava il suo esercito di lupi ancestrali all’assedio del Regno di Armòdia...vicino ai suoi piedi, fedele e fiero, si prostrava il lupo bianco.
La sovrana, consapevole del suo immenso potere, era sicura della vittoria e che ben presto Armòdia sarebbe diventata la sua dimora, da lì avrebbe governato tutte le terre di Keldorania, espandendo sempre più il proprio potere e dominio. A pochi passi da lei, era possibile scorgere una figura incatenata che vinta dalle atroci sofferenze subite, aveva il volto segnato da una cupa e indicibile sofferenza: era il cavaliere errante Malvegil.
Man mano che Luinil si avvinava ai monti, un freddo pungente penetrava il suo essere ed una leggera neve iniziava a scendere lentamente quasi volesse presagire quello che sarebbe accaduto da lì a poco.
Il grifone planò su una roccia…erano giunti!
Il gelo si faceva sempre più penetrante, Luinil osservava in silenzio l’altitudine dei monti e pensava che fra non molto vi sarebbe stata la resa dei conti, avrebbe finalmente visto la regina e soprattutto Eldarion…questo le conferiva una pungente fitta al cuore perché, suo malgrado, era consapevole che il suo caro cugino aveva perso l’anima per sempre, complice il maleficio che la perfida Luthien gli aveva scagliato, rendendolo suo eterno seguace: uno spietato lupo bianco, privo della propria essenza umana e spirituale.
Luinil varcò, decisa, la soglia dell’impervia ed oscura grotta, il grifone le restava accanto, guardingo e lesto nei movimenti, pronto a difenderla.
L’ululato dei lupi s’udiva nelle vicinanze e faceva da cornice a quell’antro buio e misterioso.
Improvvisamente, al termine della grotta, s’apriva un ambiente sconosciuto, una enorme distesa di manto bianco ricopriva la natura circostante, era come aver oltrepassato una realtà valicando il portale ed entrando in un mondo sconosciuto.
L’arciera era talmente assorta nell’osservare il paesaggio che solo successivamente s’accorse della presenza di una figura austera che le si avvicinò con incedere imponente.
«Allora sei tu l’arciera di Caràtus, colei che ha osato lanciarmi una sfida, volendo liberare il cavaliere errante ed ostacolare me e il mio esercito all’avanzata verso l’assedio del Regno di Armòdia?!» – esclamò imperiosa.
«In persona!» – rispose Luinil che, alzando il suo sguardo fiero, incontrò i freddi occhi di Luthien.
I lupi, con un fulmineo scatto, serrarono sia lei che il grifone, formando un cerchio concentrico ove nessuno all’interno avrebbe potuto oltrepassare.
Bisognava riflettere immediatamente ed agire senza esitazione alcuna.
Il grifone fece la prima mossa: spalancò le sue possenti ali e con il suo enorme becco adunco iniziò ad intrappolare i lupi, dilaniando le loro carni, mentre l’arciera iniziò a scagliare le frecce piumate in veridiano, non risparmiando tutte le sue forze.
I lupi ancora più agguerriti, sferravano attacchi cruenti, colpendo Luinil ripetute volte alla gamba sinistra che iniziò a sanguinare. Tuttavia ella non se ne preoccupò, aveva una missione da compiere e l’avrebbe portata fino alla fine, costi quel che costi.
Erano quasi riusciti a sbaragliare tutte le belve feroci, quando Luthien, alzando il suo sfolgorante bastone, invocò con voce solenne il nome di “Eldarion”!
Luinil, all’udire quel nome, si voltò di scatto e…lo vide!
Un lupo bianco, di altezza superiore alle altre fiere, avanzava minaccioso…era di una bellezza sconvolgente, il suo fulgido pelo emanava un bagliore senza limiti ed i suoi occhi erano penetranti, ma altrettanto glaciali.
“No!” – pensò la ragazza – “Lui non è più il mio caro cugino! Non riesco a leggere la sua anima come facevo una volta. Tutto è stato distrutto dalla perfidia di quella strega e la malvagità che sta governando il mondo, ha corrotto il suo cuore”.
Così pensando, calde lacrime bagnarono le gote, ma con gesto deciso, le tolse all'istante: non voleva palesare la propria debolezza!
Mai più avrebbe mostrato la sua profonda sensibilità!
Girandosi, impugnò la spada eccelsa e si avvicinò verso il lupo bianco, determinata a combatterlo e a liberare Malvegil che, incantenato, emetteva sofferenti lamenti.
Frattanto il grifone che aveva fatto pasto delle belve, affiancò la sua amica, pronto all’assalto difensivo.
La regina, con mostruoso ghigno, aprì il palmo della mano e, raccolte tutte le sue forze malefiche, scagliò contro il torso dell’animale un fuoco potentissimo, facendolo cadere al suolo stremato e morente.
Luinil gettò un grido acuto ed accorse al suo capezzale, i loro sguardi si sfiorarono, sentivano di essere uniti nella vita e nella morte…ella posò il capo sul torace di Daeron che esalò il suo ultimo respiro.
Fiamme di dolore e di ira percorsero il corpo e l’animo dell’arciera la quale si alzò veemente, stringendo energica la spada: la battaglia più importante della sua esistenza aveva inizio!
Con un agile salto andò verso Malvegil e lo liberò dalle catene, poi si volse verso il lupo bianco e si lanciò nella lotta. La belva la ferì numerose volte, ma non se ne preoccupò e, nonostante l’illimitata perdita di sangue che la stava indebolendo, ella non smetteva un istante di sferrare colpi.
Luthien li lasciò combattere poiché il suo astuto obiettivo era quello di assalire il Regno di Armòdia, sapeva che fin quando Luinil fosse impegnata nello scontro, lei avrebbe potuto agire indisturbata. Chiamò il suo secondo esercito, di gran lunga superiore in forza e malvagità rispetto al precedente: gli orchi neri! Ed insieme a loro, intraprese il viaggio verso il Regno di Armòdia che ben presto, era certa, sarebbe stato completamente sotto il suo giogo.
Luinil era all’estremo delle forze, stava quasi per cedere, quando improvvisamente il suo amuleto, emanò una luce blu, calda ed intensa, la luce era talmente forte che il lupo per un istante, ne rimase abbagliato.
La giovane puntò la spada verso il cuore dell’animale, ma…gli occhi la bloccarono: erano gli occhi di suo cugino Eldarion!
La spada cadde a terra ed il lupo, approfittando di quell’attimo di debolezza, ferì la ragazza che cadde esanime.
S’udì un suono in lontananza, era il richiamo della regina, e la belva, lesta, corse via per raggiungerla, lasciando l’arciera a terra.
Malvegil le si avvicinò, cercando di prestarle soccorso.
Scendeva ormai la notte…Luinil alzò lo sguardo al cielo…non nevicava più, il vento aveva portato via con sé le fredde e grigie nubi, ora dominavano imperiose le stelle insieme alla luna la cui fioca luce sfiorava docilmente il suo pallido volto…
Con la mente ripercorreva tutti i momenti belli della sua esistenza, le persone a lei care, suo nonno,suo cugino, il suo amico grifone…il suo spirito era con loro!
L’amuleto “Azzurra felicità” splendeva più che mai, pulsando ritmicamente insieme al suo “debole e forte” cuore…
Malvegil sollevò delicatamente il capo della donna, pensando che doveva assolutamente salvarla…mentre il manto dell’oscurità iniziava lentamente ad avvolgerla…





2 commenti: